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Da Bovino alla città più cool d'Inghilterra
Marco Cereste fa le corna a chi pensava non fosse eletto
La sua famiglia lasciò l’Italia quando aveva due anni, per raggiungere Peterborough dove il padre aveva trovato lavoro nella London Brick. Qui è cresciuto, ha studiato, ha fatto affari.
Se Londra sceglie come suo nuovo sindaco Sadiq Khan, un avvocato 45enne laburista di origini pachistane, mumulmano praticante, ad un’ora e mezza a nord dalla capitale britannica, Peterborough, 184mila abitanti di cui il 10% d’origine italiana, restituisce nelle urne la vittoria ai conservatori capeggiati da Marco Cereste, importante imprenditore originario di Bovino, che torna nell’assemblea consiliare che da presidente aveva già guidato per sei anni. E lì il presidente del consiglio è quello che, di fatti, comanda, perché il sindaco riveste più un ruolo di rappresentanza, al contrario dell’Italia dove la carica di rappresentanza della comunità la riveste il presidente del consiglio mentre il sindaco governa concretamente. Alle elezioni del 5 maggio scorso, per il rinnovo del Consiglio di Peterborough, i conservatori fanno filotto aggiudicandosi 31 consiglieri su 60, praticamente la maggioranza per il governo della città, e Marco Cereste conquista, con 296 voti, il terzo seggio nel collegio di Hampton Vale. A caldo ha detto di non avere ambizioni di riconquista della poltrona di Presidente del Consiglio («sono troppo vecchio», ha scherzato), ma non è detto: la nuova giunta della neoeletta assemblea consiliare si formerà nel giro di un paio di settimane e non è detto che Cereste non torni a sedere sulla poltrona più alta: «Marco has a lot of experience, a lot of enthusiasm for Peterborough (Marco ha un sacco di esperienza, un sacco di entusiasmo per Peterborough)», dicono di lui i colleghi consiglieri. Cereste si schernisce ma, intanto, all’ufficializzazione dei risultati elettorali che lo danno vittorioso fa il gesto delle corna (riferito, evidentemente, soprattutto ai suoi avversari), che gli inglesi non capiscono, e traducono diversamente, perché riassume una valenza tutta italiana, anzi meridionale, anzi bovinese. Già, Bovino, il piccolo comune foggiano dei Monti dauni da cui tutto ha avuto inizio.
Antonio Blasotta
18/05/2016
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